STRATEGIA DI INVESTIMENTO: CORRELATO O DECORRELATO?


Per questo articolo vorrei partire con un esempio, proviamo a portare una persona che soffre il mal d'auto a vedere il panorama dalla cima di una montagna. Se la persona riuscirà a sopportare il tragitto si godrà una vista stupenda, ma, se il tragitto dovesse essere troppo ripido per lei, potrebbe succedere di doversi fermare e, nei casi peggiori, di dover tornare indietro con consumo di carburante e di tempo senza aver visto la parte migliore del viaggio.



Una regola primaria della finanza è che dovunque ci sia un ritorno c'è un rischio: in assenza di rischio non può esservi alcuna aspettativa di ritorno. 

E negli ultimi tempi si è anche visto che in assenza di rischio l'aspettativa di ritorno diventa negativa (ad esempio sui Bund tedeschi, ma anche i titoli di stato italiani a breve termine sono già da tempo a rendimento negativo).


Il rischio, per semplificare, può essere diviso in due componenti principali:

                   -rischio di mercato (o sistematico): legato alle variabili del mercato finanziario e dell'economia reale (come ad esempio le prospettive di sviluppo                                     dell'economia o la dinamica dei tassi d'interesse), è gestibile, ma ineliminabile;

                   -rischio specifico: è la componente di rischio complessivo legata al singolo emittente dell'attività finanziaria. Può essere eliminato attraverso la                                           diversificazione, ossia investendo in diverse tipologie di titoli. Più aumentano i titoli in portafoglio, più diminuisce il rischio specifico. 


Gli strumenti oltre che essere di emittenti differenti, e questo posso ovviarlo investendo in strumenti che seguono indici così da non avere il rischio singolo titolo, devono avere bassa correlazione. Cioè non segurie lo stesso identico andamento tra loro, in modo che a variazioni di un titolo non si manifestino variazioni uguali degli altri titoli. Ad esempio se prendo due strumenti che hanno correlazione 1 vuol dire che se il primo cresce dell'1% anche l'altro strumento cresce dell'1%, mentre se prendo due strumenti che hanno correlazione -1 quando il primo cresce dell'1% l'altro cala dell'1%.


Sotto questo aspetto molto spesso i risparmiatori danno poco peso alla correlazione. Diversificando, ossia dividendo il patrimonio su più strumenti (che comunque è già un aspetto positivo), ma molto spesso senza controllare se gli strumenti che utilizzano hanno tendenzialmente lo stesso andamento.


Nell'esempio che riporto ho preso un insieme di etf azionari settoriali che siano stati collocati prima del 01/01/2017 e definito la loro correlazione. Per cui per ogni riga c'è la correlazione che ha lo strumento con gli strumenti delle altre righe. In corrispondenza dello stesso strumento c'è la correlazione 1 e ho inserito il colore grigio. Mentre negli altri casi il colore passa da arancione scuro, se c'è molta correlazione, fino ad arrivare a verde scuro, nel caso di bassa correlazione o correlazione negativa.


Prendendo un settore (le biotecnologie), che adesso è sulla bocca di tutti, ho selezionato un portafoglio che lo comprendesse assieme a 4 etf settoriali con la maggiore correlazione (chiamato Portafoglio Correlato) e un altro portafoglio con sempre all'interno le biotecnologie e 4 etf settoriali con la minore correlazione (chiamato Portafoglio Decorrelato). Infine ho messo a confronto il rendimento, l'oscillazione (la volatilità) e il calo massimo avuto (max drawdown) a 1 anno (dal 27/11/2020 al 27/11/2021) e a 3 anni. In quest'ultimo caso ho preso il periodo dal 01/01/2017 al 31/12/2019, in quanto il periodo della prima reazione al cigno nero dato dal Covid ha fatto avere al mercato un comportamento anomalo.

    = portafoglio correlato

  

= portafoglio decorrelato                  


                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                              

 






Da questo confronto si vede come avere un portafoglio correlato, se il trend è crescente, può portare a rendimenti maggiori, con oscillazioni maggiori e soprattutto con momenti in cui le minusvalenze sono più importanti. Un portafoglio decorrelato attenua le oscillazioni e le perdite potenziali andando però a penalizzare il rendimento.


Ovviamente ogni persona ha il suo grado di sopportazione delle oscillazioni e delle perdite potenziali, che diventano reali solo al momento della vendita, ma dipende da che caratteristica si vuole far prevalere nell'investimento. Se il rendimento o la stabilità (relativa, in quanto parliamo sempre di azionario).


Se sei interessato a verificare la correlazione del tuo portafoglio scrivimi per avere un'analisi, senza impegno, della tua situazione in modo da valutare assieme se corrisponde effettivamente alle tue prospettive di rendimento e di oscillazione.


Per una prima consulenza, scrivimi!

ti contatterò molto presto per concordare data e luogo dell'appuntamento

William Marcheselli

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