Etc vs Materie prime perché spesso si riscontrano differenze
di William Marcheselli | pubblicato il 9 novembre 2022
In questo 2022 le materie prime, a causa soprattutto del conflitto in Ucraina, si sono mosse decisamente al rialzo per poi iniziare a calare sulle voci di una possibile recessione. I risparmiatori, continuando a sentire notizie in proposito dai vari organi di informazione (in particolare sull'andamento del petrolio e del gas naturale) chiedono chiarimenti su come investire a riguardo.
Uno degli strumenti principalmente utilizzati per investire sulle materie prime è l'ETC (exchange traded commodities) che possiamo definire come il gemello dell'ETF (exchange traded funds).
Entrambi sono strumenti a gestione passiva (cercano di seguire pedissequamente un indice) con la differenza che il primo investe sulle materie prime e il secondo sugli indici obbligazionari e azionari.
Faccio una piccola, ma fondamentale, premessa. Per fare il confronto tra gli indici delle varie materie prime e gli strumenti utilizzati per replicarle ho usato degli ETC quotati sulla borsa americana, in modo da non avere differenze legate al cambio euro/dollaro. Per contro questi sono strumenti che, se acquistati da un risparmiatore italiano, hanno un sistema di tassazione differente dagli ETC quotati in Italia.
Una prima distinzione da fare all'interno degli ETC è il metodo di replica dell'indice di riferimento (la materia prima):
- replica fisica, ossia in questo caso l'emittente del titolo compra veramente la materia prima e la custodisce presso dei depositi sostenendo effettivamente dei costi per lo stoccaggio di questi beni (ad esempio ci sono ETC con replica fisica sull'oro). In alcuni casi questi ETC prevedono anche la possibilità (per lo più solo teorica perché altrimenti i costi di gestione della materia prima ricadrebbero sul singolo risparmiatore) di poter detenere effettivamente la materia prima di riferimento dietro la presentazione del certificato dell'ETC;
Già da questo grafico si vede come con la replica fisica l'ETC segue esattamente l'andamento della materia prima di riferimento (a parte che per i costi di stoccaggio).
- replica sintetica, nel caso in cui la materia prima sia deperibile oppure richieda spazi e costi di stoccaggio molto alti in relazione al prezzo del sottostante di riferimento viene comprato uno strumento derivato, solitamente dei futures. I futures sono dei contratti a termine standardizzati, in grado di poter essere negoziati facilmente in una borsa valori, e sanciscono l'impegno a un acquisto o una vendita differito nel tempo a un prezzo prefissato.
Questo comporta avere due tipi di oscillazione:
- quella legata alla richiesta della materia prima (che è il motivo per cui si acquista l'ETC);
- quella legata al fattore tempo di scadenza dei futures in quanto l'emittente dell'ETC deve effettuare la c.d. operazione di rinnovo (rollover), ossia vendere il future in scadenza e comprare il future della scadenza successiva (solitamente per questi tipi di futures vengono scelte scadenze mensili o trimestrali) per poter continuare a replicare l'andamento della materia prima.
Con il rinnovo dei futures si possono avere due situazioni estreme:
- Contango, quindi una situazione in cui i prezzi futuri sono superiori al prezzo corrente, ed è la situazione classica per i futures;
- Backwardation, dove invece i prezzi delle scadenze vicine sono più alti di quelli delle scadenze lontane.
Per cui mediamente gli ETC a replica sintetica tendono a performare meglio rispetto all'indice di riferimento nei momenti di calo e peggio dell'indice di riferimento nei momenti di crescita. Sottolineo mediamente, in quanto, come si può notare con il gas naturale, ci può essere un andamento comunque sempre sfavorevole per l'ETC:
Inoltre per il gas naturale, in quanto cittadini europei, ascoltiamo le quotazioni riferite al mercato europeo, ma per ora tutti gli strumenti quotati replicano l'indice del gas americano con le conseguenti differenze che si vedono nel grafico sottostante.
Per concludere, gli ETC sulle materie prime possono essere utili come diversificazione di portafoglio e per compensare fiscalmente eventuali minusvalenze pregresse (a differenza degli ETF). Ma è necessario prestare molta attenzione al fattore tempo, soprattutto per gli ETC a replica sintetica, in quanto questo dato può andare a condizionare fortemente l'andamento del nostro investimento nei confronti della materia prima che avevamo preso a riferimento.
Come ultimo esempio ho utilizzato un ETC quotato sulla borsa italiana in un periodo in cui il dollaro non è oscillato molto (anche lui inserito in grafico) per mostrare come dopo un iniziale andamento molto simile, nella fase di ricrescita del petrolio l'ETC abbia avuto un recupero meno evidente esponendo chi l'ha comprato alla possibilità di minori guadagni o un minore recupero.
Se vuoi approfondire ulteriormente questo tema scrivimi in privato per ricevere una consulenza, senza impegno, su quella che è la situazione dei tuoi investimenti e quelli che possono essere eventuali accorgimenti da prendere per adeguarla maggiormente ai tuoi obiettivi di investimento.
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